Mercoledì della prima settimana di Avvento: Abramo - Non si è mai troppo vecchi per iniziare
Presenza
Mi fermo un attimo e rifletto sulla presenza vivificante di Dio in ogni parte del mio corpo, in tutto ciò che mi circonda, in tutta la mia vita.
Scrittura
Genesi 12:1-4
Ora il Signore disse ad Abram: “Vattene dal tuo paese, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre verso il paese che ti indicherò. Farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome, così che sarai una benedizione. Benedirò chi ti benedice e maledirò chi ti maledice, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra”.
Così Abram partì.
Riflessione
“Così Abram andò”. Proprio così. Iniziò un viaggio che trascendeva la storia: un’immensa mezzaluna di 3.500 miglia attraverso quelli che oggi sono Iraq, Turchia, Siria, Libano, Israele, Egitto e Giordania.
Nella Bibbia la chiamata di Dio viene accolta con molte risposte diverse, la maggior parte delle quali riluttanti. Abram avrebbe potuto invocare la vecchiaia. Aveva 75 anni e probabilmente stava pensando a una fine tranquilla dei suoi giorni, quando ricevette la chiamata. Come uomo senza figli, la promessa di Dio di fare di Abram “una grande nazione” deve essergli sembrata incredibile.
Il viaggio non ebbe un’ovvia conclusione geografica. Tuttavia, nel corso di esso, Abramo trovò la terra che Dio aveva promesso ai suoi discendenti; la sua alleanza con Dio fu stabilita; le sue speranze, da tempo abbandonate, di avere un figlio da Sara, sua moglie, si realizzarono; e il suo nome fu cambiato da Abram ad Abramo, “il capostipite di una moltitudine di nazioni” (Gen 17:5), il padre spirituale dei cristiani, degli ebrei e dei musulmani del mondo – la metà delle persone che vivono oggi sulla terra.
Non si tratta quindi di un semplice viaggio geografico. Abramo, pur essendo egli stesso un monoteista, non poté crescere spiritualmente finché rimase comodamente sistemato in una società idolatra, senza mai uscire dalla sua zona di comfort. Papa Giovanni Paolo II, in un’omelia tenuta mercoledì 23 febbraio 2000, ha chiesto:
“Stiamo parlando del percorso di una delle tante migrazioni tipiche di un’epoca in cui la pastorizia era una forma di vita economica di base? Probabilmente sì. Di certo, però, non si trattava solo di questo. Nella vita di Abramo, che segna l’inizio della storia della salvezza, possiamo già percepire un altro significato della chiamata e della promessa. La terra verso la quale gli esseri umani, guidati dalla voce di Dio, si stanno muovendo non appartiene esclusivamente alla geografia di questo mondo. Abramo, il credente che accetta l’invito di Dio, è qualcuno che si dirige verso una terra promessa che non è di questo mondo”.
Preghiera
Signore, fa’ che questo Avvento sia un’opportunità per uscire dalla mia zona di comfort e per lasciarmi alle spalle i molti ostacoli al mio cammino spirituale. In un mondo rumoroso, aiutami ad essere abbastanza calmo da ascoltare la tua voce e ad essere abbastanza coraggioso da agire di conseguenza. Mi ispira un’altra citazione di Papa Giovanni Paolo II: “Non avere paura di andare incontro all’ignoto. Esci semplicemente senza paura, sapendo che io sono con te e che quindi non ti accadrà nulla di male; tutto va molto, molto bene. Fai questo in piena fede e fiducia”.
Amen
Gloria a te, Padre, fonte di tutto l’essere,
a te, Gesù, Verbo fatto carne,
a te Spirito Santo, Consolatore,
come era prima dell’inizio del tempo,
è ora e sarà nel futuro.
Amen.