Venerdì della seconda settimana di Quaresima
Preghiera di apertura
Signore, concedimi di vederti più chiaramente,
di amarti più intensamente e di seguirti più da vicino,
giorno dopo giorno.
Scrittura
Luca 7:11-17
In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: “Non piangere!”. E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: “Giovinetto, dico a te, alzati!”. Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: “Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo”. La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.
Riflessione
La risposta di Gesù alla vedova che aveva perso il suo unico figlio dimostra la sua profonda compassione e la sua disponibilità a intervenire in momenti di profondo dolore. Risuscitando il figlio dalla morte, Gesù non solo restituisce la vita al giovane, ma fornisce anche speranza e sostegno alla madre in lutto. Questo gesto ci ispira a rispondere con empatia e compassione a coloro che soffrono intorno a noi, comprendendo che le nostre azioni, per quanto piccole, possono portare conforto e speranza a chi ne ha bisogno.
La storia del figlio della vedova riportato in vita da Gesù ci ricorda il potere trasformativo della fede e la promessa della resurrezione. La reazione del popolo, che glorifica Dio e riconosce Gesù come un grande profeta, sottolinea l’impatto della testimonianza dell’opera di Dio nella nostra vita. Questo ci incoraggia a rimanere saldi nella nostra fede, confidando nel potere di Dio di portare nuova vita e possibilità anche nelle situazioni più disperate, e a condividere questa fede con gli altri, diffondendo speranza e ispirazione.
Contemplazione
Mi prendo qualche momento per immaginare la scena del racconto evangelico che ho appena letto. Lascio che le parole prendano vita nel mio cuore. Visualizzo l’evento come se fossi lì e facessi parte della storia. Presto attenzione a tutti i dettagli, i panorami, i suoni, i sapori, gli odori e le sensazioni dell’evento. Mi immagino come uno dei personaggi della scena o come me stesso presente nella storia. Quale messaggio ha Gesù per me? In che modo Dio mi sta parlando personalmente attraverso questa storia? Apro il mio cuore ai suggerimenti dello Spirito Santo.
Ringraziamento
Chiedo a Dio, il Padre, di darmi un’intima conoscenza dei molti doni che ho ricevuto, affinché, pieno di gratitudine per tutti, possa in ogni cosa amare e servire la Maestà Divina.
Compagni di pellegrinaggio
O Dio… insegnami ad accontentarmi della Tua grazia che viene a me nell’oscurità e che opera cose che non posso vedere. Insegnami a essere felice di poter dipendere da Te.
– Thomas Merton
Preghiera di chiusura
Cristo con me,
Cristo davanti a me,
Cristo dietro di me,
Cristo in me,
Cristo sotto di me,
Cristo sopra di me,
Cristo alla mia destra,
Cristo alla mia sinistra,
Cristo quando mi corico,
Cristo quando mi siedo,
Cristo quando mi alzo,
Cristo nel cuore di chiunque pensi a me,
Cristo nella bocca di chiunque parli di me,
Cristo in ogni occhio che mi vede,
Cristo in ogni orecchio che mi ascolta.
Grazie a Dio per Gesù Cristo nostro Signore!
Amen.