Giovanni 10:11-18 (Bibbia CEI)
11 Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. 12 Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; 13 egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. 14 Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15 come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. 16 E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. 17 Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18 Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio”.
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Riflessione on Giovanni 10:11-18 (Bibbia CEI)
Ispirazione - 2024-04-21 Preghiera quotidiana
L’immagine del pastore è utilizzata in modo preponderante nelle Scritture per illustrare l’amore e la sollecitudine di Dio. Al centro c’è la relazione personale con Dio: “Io conosco i miei e i miei conoscono me”. Possiamo crescere in questa relazione in modo da essere a nostra volta nella vita buoni pastori per gli altri.
Il Buon Pastore dà la vita per le sue pecore. Gesù ha vissuto questa impostazione nel suo amore e nella sua preoccupazione per noi. Egli desidera l’unità tra tutti noi come suoi seguaci. Come pecorelle smarrite di questo tempo, chiediamo al Signore di raccoglierci e di indirizzarci verso la vita ricca che egli promette.